Grazie alla convenzione tra Abi, Tesoro, Banca d’Italia, Poste Italiane e Associazione Italiana dei prestatori di servizi a pagamento del 28 marzo 2012, è disponibile il conto corrente di base a spese zero (senza imposta bi bollo e una serie di operazioni gratuite). La data che ha ufficializzato questo cambiamento è stata quella del 1 giugno 2012, quando il conto corrente di base previsto dal decreto salva-Italia del governo Monti è diventato effettivo: indirizzato ai circa 850.000 pensionati senza conti bancari o postali, è disponibile anche per le famiglie con Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore ai 7.500 euro l’anno e per i pensionati fino a 1.500 euro mensili (anche se già proprietari di un conto: basterà aggiornarlo). Il prodotto dà diritto a sei prelievi gratuiti di contante ogni anno allo sportello, mentre i prelievi al bancomat sono illimitati e anch’essi gratuiti. I pensionati fino a 1.500 euro mensili (verrà considerato il reddito individuale anche se ci sono cointestazioni del conto) possono chiedere il conto di base e, in seguito all’attivazione, ottenere la gratuità di alcuni servizi come i prelievi bancomat illimitati, spese di apertura e gestione del conto di base per l’accredito e il prelievo della pensione. Purtroppo, rimangono a pagamento i servizi aggiuntivi richiesti e l’imposta di bollo. In ogni caso il titolare del rapporto non può staccare assegni, chiedere una carta di credito, aprire un deposito titoli o ottenere un affidamento. Non può, nemmeno occasionalmente, andare in scoperto. Il bollo annuo è quello ordinario di 34,20 euro, fatta salva l’esenzione per i casi di giacenza media annua non superiore a 5mila euro. Si può essere titolari di un solo conto di base. Consiglio: bisogna valutarne la vera necessità, dal momento in cui tutte le operazioni aggiuntive hanno un costo che potrebbe superare quello della gestione di un conto ordinario.
Naturalmente, non sono mancate le polemiche da parte dei consumatori (anche se dobbiamo ricordare che anche le associazioni consumatori iscritte al CNCU* lo hanno votato) , poiché l’operazione del conto di base libera alcuni conti dalla schiavitù del bollo di Stato e dai costi di alcune operazioni cosiddette “di base”. Tuttavia, non offre di più dei conti online a costi zero e, addirittura, nei confronti dei pensionati fino a 1.500 euro mensili continua a imporre il costo del bollo e dei servizi extra, concedendo solo la gratuità dei prelievi bancomat (già gratuiti per molti correntisti per prelievi presso la propria banca) e delle spese di apertura del conto (anche queste oggi per lo più gratuite). In definitiva, lo sforzo del governo che ha partorito questa anomala convenzione appare minimo rispetto a quanto altro ancora si poteva fare e potrebbe apparire più un regalo alle banche (che vedono già incrementare il numero dei loro correntisti) che uno strumento di risparmio per i pensionati e i poveri.